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Questo grande strumento costruito dal Sig. Pinchi di Foligno è stato eseguito con la più scrupolosa accuratezza e precisione; il funzionamento è perfetto.La parte fonica è stata eseguita con grande cura. Ogni singolo registro è ben caratterizzato e di buon effetto. Particolarmente riusciti e di grande suggestività sono i registri collocati nella cupola (organo eco); nonostante la notevole distanza la loro rispondenza è perfetta. Sono ben lieto di poter dichiarare che il lavoro è degno di collaudo. E’ con tutto cuore che mi congratulo con questo giovane artefice. A lui l’augurio più fervido di poter svolgere questa sua attività con sempre crescente successo.
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Il nuovo organo Pinchi nel Santuario di San Pio da Pietrelcina, opera dell’architetto Renzo Piano, è uno strumento per molti versi strabiliante. Creare uno strumento adeguato ad uno spazio architettonico così grande avrebbe rappresentato una sfida per qualunque costruttore. Lo strumento suona imponente e deciso: misture brillanti ed ance pronte e poderose. Al tempo stesso il musicista dispone di un’ampia tavolozza di timbri morbidi e delicati. L’efficace leva Barker interviene egregiamente nell’alleggerire le unioni dei corpi ad alta pressione. La cassa è perfettamente funzionale all’estetica della chiesa. E’ stato un vero onore poter suonare uno strumento così rappresentativo in un luogo meraviglioso.
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Ho avuto il privilegio di suonare il Grande Organo Pinchi di San Giovanni Rotondo. Maestoso e polivalente, è uno strumento portatore di gioia e forza che si inserisce perfettamente nella luminosa eleganza architettonica del Santuario. Resta vivo il ricordo dei molteplici timbri orchestrali e della grande tavolozza stilistico espressiva che va dal polifonico al romantico, dal sinfonico al lirico al percussivo. I registri di fondo, caldi e pastosi, la delicatezza e poesia dei flauti, la chiarezza delle ance e la luminosità delle misture innalzano magnificamente lo spirito alle più alte sfere della Grazia.
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Vi esprimo i migliori ringraziamenti per l’accoglienza così calorosa da parte della parrocchia e degli organizzatori. L’organo è molto originale e certe sonorità sono interessanti. Bravo al Sig. Pinchi! Con i miei migliori auguri per questo strumento.
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Tanti auguri per quest’organo splendido e unico come disposizione fonica; ho avuto tanto piacere di suonarlo!
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L'organo Pinchi del Tempio Don Bosco esprime una varietà timbrica particolarmente caratterizzata che, per quanto legata alla propria scuola, non perde il contatto con le innovazioni che gli organari d'oltralpe hanno storicamente introdotto in Italia. Pertanto costituisce una novità inattesa con il suo forte carattere italiano ma al tempo stesso con un grande respiro europeo.
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La Fabbrica d'Organi Pinchi di Foligno, bottega di matrice familiare, opera assecondando i portati della più blasonata ed aurea tradizione storica. Seppur il tempo, con l'inesorabile incedere, ha creato illusioni, falsi miti, mode, fanatismi, polemiche, filologismi ed estremismi, l'arte del maestro d'organi è ancora realtà pura e tangibile nell'antro ove, da materiali inerti, sboccia il miracolo dell'evento sonoro. Forgiar canne e farle parlare, infondere in esse il soffio vitale della bellezza timbrica, scoprir sfumate dimensioni coloristiche, dosar pressioni è arte somma ed eccelsa. Eppure testimoniare con saggezza e personalità l'apparizione a nuova vita di un organo, sia esso antico o di moderna fattura, non è impegno di poco conto. Esige competenza, sensibilità, onestà, responsabilità, lealtà e cultura. Queste sono le doti che distinguono la bottega di Guido Pinchi. In anni di operosità, Guido che ha tratto linfa dalla scuola del padre Rino, ed i suoi figli, Andrea, Claudio e Barbara, hanno vissuto da protagonisti la storia dell'organo, in Italia e al di fuori. L'hanno affrontata con la consapevolezza di compiere un atto d'amore, di offrire ai luoghi sacri, ai ministri delle celebrazioni, ai maestri di cappella, agli organisti, ai vocalisti e ai fedeli un testimone della loro fede, una presenza nei frangenti lieti e tristi dell'esistenza umana. La loro dedizione costituisce un esempio nell'impegnativa opera di conservazione dei retaggi storico-organologici e nella moderna edificazione.
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Ho suonato l'organo di Senigallia e ho scoperto le molteplici peculiarità dello strumento. I manuali sono utilizzabili in ambiti differenziati. Ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la qualità dei registri, alcuni dei quali possiedono un carattere decisamente caratterizzato e toccante.
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Da quando conosco la Famiglia Pinchi, ho sempre avuto una grande simpatia per il lavori realizzati a Foligno. Gli strumenti sono eccellenti e, ciò che mi colpisce maggiormente, è la capacità della loro équipe di riflettere e creare sempre organi innovativi che garantiscono il futuro del nostro strumento. La sensibilità, l'intelligente pensiero e la generosità artistica che sono alla base di ogni nuovo strumento sono indubbiamente una garanzia per l'avvenire della nostra arte e della nostra cultura musicale. Per questo sono infinitamente riconoscente nei confronti della Famiglia Pinchi e dei suoi collaboratori.
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Gent.Sig.Pinchi, ricorderà bene, Sig. guido, i nostri incontri a Genova, a Foligno, a San Giovanni Rotondo per cercare di dare forma, corpo e infine voce al Grande Organo per la chiesa di Padre Pio. E le discussioni intense e vivaci (... a volte anche molto vivaci e appassionate) con Lei, il Maestro Brizi, l'acustico Helmut Muller, l'architetto Piano, Monsignor Crispino Valenziano e i nostri amici Padri Cappuccini. Ognuno desideroso di portare la propria sapienza, sensibilità ed esperienza e di metterla generosamente e sinceramente in comune per ricercare la sintesi migliore tra le necessità dell'architettura e quelle della liturgia, tra le esigenze della tecnica e quelle dello spazio interno, le ragioni dell'acustica ambientale e quelle, formidabili, dello strumento musicale. Perché è certo che tutti noi volevamo che questa chiesa diventasse una chiesa davvero speciale. Un percorso di lavoro e un progetto volutamente aperto e condiviso sin dall'inizio – e questo forse è l'aspetto più interessante sul piano del metodo adottato – in modo da realizzare uno strumento musicale non come elemento semplicemente aggiunto in fase successiva, ma come parte integrante, necessaria ed essenziale per lo spazio architettonico. E' lo stesso percorso di profonda unione e “condivisione disciplinata” intrapreso con gli Artisti per le loro Opere pensate e realizzate appositamente per questa chiesa perché, in fondo, anche questo grande Organo può dirsi una grande e straordinaria Opera d'Arte. Con grande soddisfazione e orgoglio salutiamo oggi la nascita di una stagione concertistica nella chiesa di San Pio; ci auguriamo che questa sia solo la prima di una lunga e prestigiosa catena di eventi di eccellenza musicale all'interno della missione pastorale della chiesa di S. Pio e dell'intero Santuario. A Lei e a tutti coloro che hanno reso possibile questa meraviglia il nostro vivo ringraziamento. Renzo Piano Building Workshop
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Degli organi Pinchi che ho potuto suonare, ho sempre apprezzato molti particolari che danno la sensazione di una personalità ben precisa nel concepire i loro strumenti. In generale trovo una non comune dolcezza di emissione e una luminosità dei timbri, ricercata attraverso la scelta di appropriate misure delle canne e la loro intonazione. Ricordo la bellezza del Principale dell'organo di Santa Rita a Bologna, alla base di un ripieno riuscitissimo e stretto "parente" dei ripieni dell'antico conterraneo Morettini. Nello stesso organo, il morbido e pronto bordone del positivo e i bei flauti del recitativo. Non dimentico il carattere del cornetto e delle ance nell'organo di Senigallia, oltre alle ancie al pedale dolci e consistenti in vari loro organi. Apprezzo molto anche la scelta dei legni delle consolles e l'eleganza dei disegni. Nel campo del restauro va elogiato a mio parere il loro autentico rispetto per il manufatto storico e la matura perizia dimostrata dall'organaro Andrea e Barbara Pinchi nel guidare il nuovo laboratorio Ars Organi di Trevi in provincia di Perugia.